Ripensamenti
Interpreti
Trio di Parma
- Ivan Rabaglia - violino
- Enrico Bronzi - violoncello
- Alberto Miodini - pianoforte
Programma

Johannes Brahms

Trio in si maggiore op. 8

  Allegro con brio. Con moto.

  Scherzo: Allegro molto. Trio: Meno allegro

  Adagio non troppo

  Finale. Allegro molto agitato.

Ludwig van Beethoven

Trio n. 7 in si bemolle maggiore op. 97 Arciduca

  Allegro moderato

  Scherzo: Allegro

  Andante cantabile ma però con moto

  Allegro Moderato

Anime diverse che perseguendo un’ideale attraverso lo studio, giungono a un pensiero musicale  condiviso. Il Trio di Parma è l’emblema di questa filosofia di vita, grazie a una carriera costellata di successi che ha superato i trent’anni di attività. Johannes Brahms guardava a Ludwig van Beethoven quale modello assoluto; fin dall’esordio del Trio op. 8, che ascoltiamo nella seconda versione, la più eseguita, possiamo notare le analogie con l’op. 97 nel sereno clima espressivo e persino nella conduzione tematica e nell’uso di elementi ritmici.

Proseguendo nel raffronto troviamo gli Scherzi, due modelli di perfezione: quello beethoveniano ha un sapore teatrale e ampie dimensioni, quasi simili a quello della Settima Sinfonia, mentre quello di Brahms ha un ardore giovanile unito alla viennesità della parte centrale; i due tempi lenti, un tema con variazioni in Beethoven e un corale responsoriale in Brahms, sono due brani di grande profondità espressiva. La conclusione dell’Arciduca, titolo dovuto alla dedica per l’amico e mecenate Arciduca Rodolfo, è intrisa di comicità e buonumore diversamente dal finale dell’op. 8 in forma di rondò-sonata: Brahms crea qui un brano di ampie dimensioni che nasce da una cellula tematica che si aggira misteriosamente tra gli strumenti e si alterna con un secondo tema dal carattere eroico in una perfetta dialettica sonatistica.

Luogo:
Accademia di Musica
Data:
Stagione 2023/24
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