L'arte della fuga: un'opera senza fine
Interpreti
Filippo Gorini - pianoforte
Programma

| 19.30 | Incontro con Filippo Gorini condotto da Claudio Voghera

 

| 20.30 | Filippo Gorini, pianoforte

 

Johann Sebastian Bach

L’Arte della fuga BWV 1080

  Contrapunctus I, a quattro

  Contrapunctus II, a quattro

  Contrapunctus III, a quattro

  Contrapunctus IV, a quattro

  Canon alla Ottava

  Contrapunctus V, a quattro

  Contrapunctus VI, a quattro In Stylo Francese

  Contrapunctus VII, a quattro per Augmentationem et Diminutionem

  Canon per Augmentationem et in Contrario Motu

  Contrapunctus VIII, a tre

  Contrapunctus IX, a quattro alla Duodecima

  Contrapunctus X, a quattro alla Decima

  Contrapunctus XI, a quattro

  Canon alla Duodecima, in Contrapunto alla Quinta

  Contrapunctus Inversus XII, a quattro   Forma recta

  Contrapunctus Inversus XII, a quattro   Forma inversa

  Contrapunctus Inversus XIII, a tre, forma recta

  Contrapunctus Inversus XIII, a quattro, forma inversa

  Canon alla Decima, in Contrapunto alla Terza

  Fuga XIV a Tre Soggetti (incompiuta)

 

 

Il progetto di Filippo Gorini dedicato all’esplorazione del capolavoro infinito di Johann Sebastian Bach L’Arte della fuga, è nato nel 2020, durante i mesi del lockdown, con il sostegno della Borletti-Buitoni Trust Award: un periodo in cui la ricerca, lo studio e la progettazione hanno trovato un terreno fertile nell’isolamento forzato, specialmente tra gli artisti. 

Gorini spiega che per lui lo studio de L’Arte della fuga è iniziato fin dal 2013 e prosegue tutt’oggi in un viaggio in continuo divenire all’interno di un’opera magistrale, l’ultima scritta da Bach, che rappresenta una sorta di summa dell’arte del contrappunto; vi sono comprese una serie di composizioni, per la maggior parte fughe, di grande intensità emotiva e ricche di un canto commovente a più voci. Bach iniziò a comporre quest’opera forse nel 1747 e non riuscì a portarla a termine; originariamente avrebbe dovuto essere una pubblicazione da offrire alla Società di Mizler, che raggruppava numerosi compositori dell’epoca, i quali contribuivano a studiare le forme musicali dal punto di vista scientifico. Ne nacque un capolavoro che Bach concepì senza una precisa destinazione strumentale, aspetto che ne determinò il carattere universale e di astrazione e che ci consente di ascoltarla eseguita da una pluralità di voci e timbri. 

Luogo:
Accademia di Musica
Data:
Stagione concertistica 22/23
Programma di sala
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