Franz Joseph Haydn
Quartetto in si bemolle maggiore op. 50 n. 1
Allegro
Adagio non lento
Menuetto
Finale Vivace
Ludwig van Beethoven
Quartetto n. 15 in la minore op. 132
Assai sostenuto-Allegro
Allegro ma non tanto
Molto adagio
Alla marcia
Allegro appassionato
Non ci stancheremo mai di affermare che il quartetto d’archi rappresenta la più alta espressione non solo della musica da camera, ma di tutti i generi musicali. Il Barbican Quartet è stato fondato nel 2015 e da allora ha raccolto un impressionante numero di riconoscimenti internazionali, ultimo in ordine di tempo quello al Concorso Internazionale ARD di Monaco nel 2022 che lo ha lanciato nell’empireo del concertismo.
Si presentano per il loro primo appuntamento all’Accademia di Musica con un programma che ha nel Quartetto op. 50 n. 1 (1787) di Franz Joseph Haydn un banco di prova per l’interpretazione dello stile classico. Tratto dai sei quartetti Prussiani dedicati a Federico II, è un miracolo di equilibrio tra eleganza e ironia, ricco di quegli spunti musicali che rappresentano i cosiddetti scherzi haydniani. Il confine estremo dello stile classico è rappresentato dagli ultimi quartetti d’archi di Ludwig van Beethoven, quelli dall’op. 127 all’op. 135. Il linguaggio del terzo periodo beethoveniano è difficile da definire: Beethoven impresse un accellerando all’evoluzione del suo percorso compositivo portando l’ascoltatore a privarsi dei riferimenti convenzionali e conducendolo per quelle vie inesplorate che ancora oggi indicano mondi futuri di là da venire.