Daniela Carapelli per Professione musicista: intervista esclusiva

Docente di ruolo di Pianoforte principale dal 1975, Daniela Carapelli ha insegnato presso i Conservatori di Cosenza, Alessandria, Torino fino al 2018. Premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha svolto attività concertistica per conto di importanti associazioni musicali e registrato per le maggiori reti radiotelevisive europee. Più volte membro di commissioni in concorsi nazionali e internazionali, attualmente è consulente artistico del Circolo Cameristico Piemontese.

Daniela Carapelli tiene presso l’Accademia di Musica corsi pre-accademici e di perfezionamento di pianoforte, oltre alle masterclass in occasione del campus Musica d’Estate. L’abbiamo intervistata nell’ambito di Professione Musicista per chiederle suggerimenti e consigli utili ai nostri studenti, destinati a diventare la futura generazione di professionisti.

PROFESSIONE MUSICISTA: UN’INTERVISTA ESCLUSIVA A DANIELA CARAPELLI
LE ESPERIENZE CHIAVE

Quali sono le esperienze più significative che hanno caratterizzato il suo percorso formativo, in quale periodo della sua vita e perchè?

Sicuramente è difficile dover scegliere fra le numerose esperienze formative, ma ricordo con particolare emozione il periodo trascorso all’Accademia Musicale Chigiana nella classe del Maestro Guido Agosti: ero poco più che una ragazzina, e l’ambiente era perfetto per soddisfare tutte le mie curiosità, i miei dubbi, la mia sete di conoscenza. Le giornate erano veramente una full immersion nella musica: iniziavamo al mattino senza sapere quando il Maestro ci avrebbe chiamati per la nostra lezione che aveva una cadenza trisettimanale, breve pausa pranzo, poi si riprendeva nel pomeriggio fino all’ora di cena. La sera era dedicata allo studio. Era meraviglioso e molto stimolante ascoltare le lezioni di tutti noi allievi, nelle quali il Maestro rivolgeva un’incredibile cura ai particolari e alle infinite sfumature della partitura.

I MOMENTI DETERMINANTI

Ci racconta uno o due momenti determinanti della sua carriera? Cosa hanno rappresentato?

Credo che un momento importante sia stato all’inizio della carriera quando mi chiesero con un preavviso di soli tre giorni, di sostituire il pianista di un trio che non poteva partecipare alle prove di un concorso internazionale; ero molto dubbiosa ma poi decisi di accettare. Alquanto inaspettatamente, considerata la situazione, vincemmo il primo premio assoluto. Questo mi ha sicuramente fatto capire che potevo credere veramente in me stessa e mi ha spronata nel proseguire con passione.

Corso triennale di perfezionamento in pianoforte tenuto da Daniela Carapelli

GLI ERRORI

Gli errori spesso sono dei grandi insegnamenti: se potesse tornare indietro cosa farebbe diversamente?

Se potessi tornare indietro non credo che farei qualcosa di molto diverso, ma penso che in alcune occasioni avere avuto l’opportunità di dialogare maggiormente sarebbe stato utile: ritengo infatti che il confronto diretto possa portare ad ampliare le proprie vedute nei confronti della vita perché parlare e ascoltare gli altri con rispetto ed empatia ci permette di far nascere legami solidi sia sul lavoro che nelle situazioni più legate a una sfera personale.

PER NON PERDERE L’ORIENTAMENTO

Le decisioni importanti da prendere, lungo il cammino, sono sempre molte e talvolta si legano a filo doppio con le occasioni che si presentano. Cosa l’ha aiutata a non perdere l’orientamento?

Rispetto, onore, passione, famiglia: questi credo siano sempre stati in miei 4 punti cardinali. Il rispetto verso le persone e le cose, ma ancor prima il rispetto verso me stessa, mi ha permesso di non cedere a tentazioni in situazioni che spesso si sono poi rivelate illusorie. Onore, sembra quasi un principio vecchio, di tempi andati, invece è un valore che purtroppo si sta perdendo al mondo d’oggi dove le vigliaccherie, i tradimenti e le scorrettezze prendono campo; ho sempre cercato di essere una persona che non ha bisogno di scorrettezze per raggiungere un obiettivo, un risultato. La passione che da sempre nutro nei confronti della musica e la convinzione che un lavoro fatto con passione ha tutte le garanzie per una migliore riuscita mi hanno fatto trovare il coraggio di raggiungere gli obiettivi nonostante le difficoltà. Per ultima, ma non certo in ordine di importanza, la famiglia, che mi ha sempre sostenuta circondandomi di affetto e comprensione anche nei momenti di maggior difficoltà.

UN ULTIMO CONSIGLIO

Cosa consiglia ai ragazzi che si stanno perfezionando, oltre allo studio con grande passione e costanza?

Ascoltate quello che le vostre sensazioni vi suggeriscono, quello che le vostre emozioni vi dicono e avvicinatevi alla musica con grande umiltà, con la consapevolezza che essere un pianista e un musicista, non è una professione, bensì una filosofia, una concezione di vita che non può basarsi né sulle buone intenzioni, né sul talento naturale. Bisogna avere prima di tutto uno spirito di sacrificio inimmaginabile.

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