Maurice Ravel
Cinq Mélodies populaires grecques
Chanson de la mariée: Réveille-toi, perdrix mignonne
Là-bas, vers l’église
Quel galant m’est comparable
Chanson des cueilleuses de lentisques: O joie de mon âme
Tout gai!
Richard Strauss
Vier letzte Lieder
Frühling
September
Beim Schlafengehen
Im Abendrot
György Ligeti
Három Weöres-dal
Táncol a hold fehér ingben (The moon is dancing in a white robe)
Gyümölcs-fürt (A cluster of fruit)
Kalmár jött nagy madarakkal (A merchant has come with giant birds)
Dimitrij Šostakovič
Satires op.109
Kritiku (To a critic)
Produzhdeniye vesnï (Spring awakening’)
Potomki (The descendants)
Nedorazumeniye (Misunderstanding)
Kreytserova sonata (The Kreutzer Sonata)
Il duo formato dalla soprano lettone Vera Talerko e dalla pianista lituana Gintare Elena Macijauskaite si dedica da anni al repertorio liederistico e si è formato nelle principali Accademie europee partecipando a rinomati Liederforum e festival internazionali. Il raffinato repertorio scelto per il concerto prende il via dal folklore greco con le Cinque melodie greche di Maurice Ravel il quale si avvicinò alla musica popolare con lo stesso metodo etnomusicologico di Bela Bartok. Una volta trascritte le melodie ascoltate dai rulli su cera, Ravel le armonizzò con una raffinata parte pianistica ispirato anche dai testi che raccontano di festose scene di nozze contadine.
Richard Strauss scrisse Lieder per ottant’anni dall’infanzia alla maturità e nel 1948 consegnò alle stampe quelli che saranno definiti i “Vier Letze Lieder” su testi di Hermann Hesse e di Joseph von Eichendorff; Erik Battaglia nel suo fondamentale libro I Lieder di Richard Strauss (Analogon, 2012) li descrive come caratterizzati da “una tonalità allargata ma non infranta, una vocalità di grande respiro e un calore e colore di un’orchestrazione sontuosa e avvolgente”. Il programma si chiude con due capolavori di Gyorgy Ligeti e di Dimitri Shostakovich che completano il manifesto della bellezza del ‘900.