Arnold Schönberg
Verklärte Nacht op. 4
Richard Strauss
Preludio (da Capriccio op. 85)
Le opere di Arnold Schönberg e Richard Strauss esprimono due atteggiamenti antitetici rispetto al dramma dell’esistenza umana. La prima, scritta nel 1899 a soli venticinque anni dal compositore austriaco, risuona come un cupo presagio delle guerre che di lì a poco dilanieranno l’Europa, attraverso una cupa e poetica vicenda personale.
La seconda, che risale agli anni del Secondo Conflitto Mondiale, sembra non voler fare i conti con le atrocità del proprio tempo e, con sottile ironia, finge di ignorare la portata degli avvenimenti restituendo all’ascoltatore una pagina di musica fuori dal tempo, goffamente serena e godibile all’orecchio. Capriccio, il capolavoro operistico che si apre con il Preludio che ascolteremo, è l’ultima opera del tedesco Strauss. È il prodotto di un musicista settantottenne cosciente di essere prossimo alla fine; di qui il fascino di questa memorabile pagina, frammista di serena stanchezza autunnale e malinconico distacco. Attraverso l’analisi del significato simbolico e psicanalitico della poesia di Dehmel, alla quale Verklärte Nacht si ispira, emergeranno gli elementi fondamentali alla comprensione di una delle più celebri opere del periodo espressionista di Schönberg. Grazie alla presenza del prestigioso ensemble Sestetto d’archi della Scala di Milano, ogni piega della Notte trasfigurata acquisterà rilievo e il pathos di sonorità dense e stratificate emergerà con chiarezza.